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Borgo Tossignano e dintorni, luoghi di interesse culturale e storico nel comune
Entrando nella valle del Vatreno, i Romani si difesero dalle popolazioni umbre, dell’alto Santerno, con due caposaldi ai due lati del fiume, Corsiniano, sulla sinistra e Tossignano sulla destra. Da allora il paese fu fatto Castrum, (luogo fortificato). Dal castruum romano, con i proseliti del cristianesimo, nasce la Pieve; quella di Borgo è, dedicata a S. Maria Assunta, culto particolare dei Bizantini, perché la lotta tra i Longobardi, e l’Esarcato di Ravenna, si svolse particolarmente su queste colline (secolo VI). Dal 914 al 928 fu Papa Giovanni X di Tossignano. Dalla Pieve, nasce presto il Comune che nel 1181 ha già due Consoli, e l’arciprete di Tossignano fu il primo Vicario vescovile, nella vallata. Distrutto nel 1198 data in cui nacque Borgo e fu elevato dai bolognesi, vittoriosi di Federico II, a sede del Contado supra Stratam, già a capo di 40 Comuni, con un Palazzo Pretorio, e una rocca fortissima. Rimasto Fedele alla Chiesa si batté contro Maghinardo Pagani, e i ghibellini, accanto a Bologna guelfa, che lo amministrò per tutto il quattordicesimo secolo. Ripristinato il potere della Chiesa, con il cardinale Anglico, Tossignano nel 1371 annovera ben 350 luoghi, con un Vicario Pontificio, e un Castellano. Durante il periodo del grande Scisma, passa a Lodovico Alidosi, signore d’Imola, caduto il quale (1424) ritorna alla Chiesa. La Chiesa lo cede ai Manfredi di Faenza, prima Guidaccio, e poi Taddeo. Dal 1473 al 1499 vanno al potere i Riario Sforza, con Girolamo e poi Caterina; quindi un breve dominio del Duca Valentino, (1500-1503) e poi la Repubblica di Venezia, (1503-1505), che lo cede a Giulio Il. Avviato a riconquistare Bologna, Giulio Il con numerosi cardinali rimane a Tossignano in casa Orsolini, la notte tra 19 e 20 ottobre 1506. La Chiesa affidò poi Tossignano, a: Ricciardo Alidosi di Castel del Rio, Ramazotto Ramazotti di Scaricalasino, ai Carafa di Napoli, nipoti di Paolo IV, finché andò nel 1560 al conte Federico Borromei, che lo diede in dote alla sorella Ortensia, sposa del conte Annibale d’Altemps. Gli Altemps ressero a Tossignano per 135 anni, dal 1565 al 1700 e poi vendettero il Feudo ai Marchesi Spada di Bologna, che lo tennero fino al 1757, cedendolo al Marchese Francesco Martelli Tartagni di Forlì, spodestato dall’arrivo dei Francesi nel 1797. Dopo le vicende napoleoniche, il paese ritornò allo Stato della Chiesa e nel 1861 entrò a far parte del Regno d’Italia. Nel 1944 apprestato a difesa dai Tedeschi nel secondo conflitto mondiale, fu distrutto e denominato la Cassino romagnola.